Recensione: L'uomo che inseguiva i desideri- Phaedra Patrick


Buongiorno lettori,
come ogni lunedì si riprende la routine sperando che il nuovo fine settimana arrivi presto per rallentare i ritmi e godersi i momenti più tranquilli e rilassati. 
Oggi vi voglio parlare di un libro ricevuto da Garzanti, una nuova pubblicazione che ha delle particolarità che la rendono una lettura piacevole.











Titolo: L'uomo che inseguiva i desideri
Autore: Phedra Patrick
Editore: Garzanti
Pagine: 277
Genere: Romanzo straniero
Prezzo: € 16.90
Ebook: € 9.99


Un uomo metodico il nostro protagonista, rimasto vedovo da un anno, ancora non si rassegna alla perdita. Esegue gli stessi identici gesti ogni mattina, alla stessa ora, nello stesso ordine. 
Arthur Pepper vive rinchiuso nei suoi ricordi e nella sua routine. I figli spesso gli dicono di sbarazzarsi delle cose appartenute a Miriam e preso il coraggio necessario, il giorno del suo anniversario di morte apre quell'armadio intriso di ricordi e dell'essenza della sua donna. Trova così un braccialetto da cui pendono dei ciondoli diversi, un oggetto che lui è ben sicuro di non aver mai visto al polso della moglie. Il primo ciondolo ad attirare la sua attenzione è un elefante con una pietra preziosa che porta un numero di telefono inciso su. Si, Arthur decide di chiamare, dall'altro capo del telefono un uomo indiano che racconta di aver conosciuto Miriam. Inizia così un'avventura che porterà il pensionato e vedovo Arthur a chiudere la porta di casa e partire alla ricerca di una vita precedente. Quella che sua moglie non ha voluto svelargli.
Siamo ultimamente abituati a leggere di protagonisti che ormai anziani danno una svolta alla loro esistenza, di solito sono burberi, talmente sinceri da diventare cinici e insolenti. Arthur invece è un uomo rimasto solo e sofferente. Ha perso la sua compagna di vita e l'unico modo per tenersi stretto i suoi ricordi è vivere nello stesso identico modo, arriva ad indossare anche gli stessi abiti che lei le sistemava sul letto, anche se stretti o scomodi. Lo fa per non tradirla in un certo senso. E se si siede a far colazione in un tavolo troppo grande e vuoto per una persona sola, lo fa perchè sa che lei è li con lui, al suo fianco, a vederlo far colazione. In questi momenti di solitudine in realtà soli non si è mai, e a dimostrarlo è la vicina di casa che porta da mangiare ad Arthur, caparbia e insistente, anche quando sa che lui è in casa e non vuole aprirle.
Il viaggio iniziato viene percorso seguendo l'ordine dei ciondoli, come un puzzle che si compone di tessere nuove che al primo sguardo ci disorientano ma che ad un'osservazione attenta ci dimostrano particolari e sfaccettature che prima ci sfuggivano. Un elefante lo ha portato in India, un cuore male agganciato lo riporta all'affetto dei suoi figli, un uomo e una donna che hanno ancora bisogno dell'amore paterno che lui aveva messo da parte.  Miriam appare una donna diversa da come sua marito la ricorda, intrepida, avventurosa, innamorata di un altro uomo. E allora i dubbi sono leciti, Arthur è convinto che vivere con lui sia stato per lei monotono e noioso, come se si fosse accontentata, vivendo in bianco e nero. Ma lo sappiamo che vedere la vita con le sue sfaccettature arricchisce, ed è così che si sente il protagonista di questo romanzo, ogni qual volta racconta la storia del braccialetto ad una persona nuova si sente cresciuto, si sente di cambiare interiormente. Ed è ciò che accade. Rivive le sensazioni di quella ragazza che ancora non era sua moglie e la comprende, e se è possibile, la ama ancor di più.


Un libro per tutti, una lettura leggera ma ricca di sentimenti. Pagine piacevoli con cui trascorrere questi primi giorni di pioggia, consapevoli che a fine libro, quando alzeremo lo sguardo avremo la sensazione che l'amore sia davvero immortale.



Phaedra Patrick ha lavorato come artista del vetro, come organizzatrice dei festival cinematografici e come responsabile della comunicazione. Vive a Saddleworth, nel Nord dell'Inghilterra, con il marito e il figlio






Commenti

  1. Non sono nemmeno a metà, quindi presto per dire: in generale, carino, ma non mi entusiasma, al momento. Sarà che i romanzi sui vecchietti in viaggio - vedi Piccole sorprese sulla strada della felicità - si somigliano un po' troppo. :/

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    1. Si, i protagonisti anziani, come ho scritto anche io nella recensione, ultimamente sono tanti. Si legge velocemente, è leggero, carino, non banale. Non credo sia il libro dell'anno, ma una lettura che si fa tranquillamente.

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  2. Mi incuriosisce molto questo libro.. sebbene, come hai detto pure tu, ultimamente sono molti i libri con protagonisti anziani, io non ne ho mai letto nemmeno uno.. potrei iniziare proprio da questo ;)

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    1. Ciao, a me i protagonisti anziani capitano spesso. Ho iniziato I Segreti della casa sul lago e.....si, c'è l'anziana signora, ma per la Morton è un classico!

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  3. L'ho appena terminato pure io. L'ho trovato tenero. Sarà che oramai ho superato i 45 anni e i vecchietti non li vedo più come una realtà lontanissima. Lontana certo, ma non così tanto da non pensarci ogni tanto.
    Un saluto da Lea

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    1. Ciao Lea, ma che dici, a quarantacinque anni si è ancora giovanissimi, e poi tu li porti davvero bene! Il libro è molto tenero e non banale. Una lettura scorrevole

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  4. Un romanzo, tenero e delicato; un inno alla vita e all'amore! Sono contenta che sia piaciuto anche a te :)

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    1. Io mi sono chiesta in più punti se fosse lecito scavare nel passato di Miriam, che comunque la vita se l'è goduta!

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  5. Ho bisogno di qualcosa di leggero dopo aver letto "Dio di illusioni"..questo potrebbe fare al caso mio! Leggero non vuol dire per forza banale o bruttino, anzi. Ne parlano tutti bene, io credo che lo metterò quanto meno in wish list!

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    1. Ciao Paola, concordo con te, leggero non significa assolutamente brutto, un libro brutto non è nemmeno leggero a mio avviso. E non è nemmeno banale, è un libro che scorre e ti leva qualche pensiero dalla testa lasciandoti comunque qualcosa dentro.

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  6. Un romanzo dai toni delicati, una lettura che penso possa coinvolgermi, lo segno!

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    1. Ciao Rosa, secondo me ti piacerebbe, segnalo, potrai prenderlo anche più in la...

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  7. io l'ho momentaneamente abbandonato...ma la colpa è mia, non mi prendeva abbastanza, forse perché non avendo tempo, leggo al massimo due pagine al giorno :/ lo riprenderò sicuramente più in là e ti farò sapere la mia opinione! :)

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    1. Credo che vada iniziato e finito perchè leggerlo goccia a goccia non ti fa stare attaccata alla storia. Lo riprenderai quando avrai voglia...mica scade!

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  8. È così tanta la paura della separazione dal mio compagno di vita che cerco sempre di sfuggire a questa paranoia, una lettura di questo tipo fa per me!

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    1. Una lettura godibile. Ma dove deve andareeeeee, dove!!!! Chi ti lascia a te!

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