Il bambino magico-Maria Paola Colombo




Buongiorno lettori!
Stamattina dovete fare le valigie e partire con me verso qual continente dalle mille sfaccettature che è l'Africa!











Titolo: Il bambino magico
Autore: Maria Paola Colombo
Editore: Mondadori
Pagine: 291
Genere: Romanzo italiano
Prezzo: € 18.50
Ebook: € 9.99



"E Gora guarda e vede un neonato che dorme a pugni serrati. E' bianco, come un capretto appena nato, bianca la pelle, bianchi i capelli lanosi, così bianco che sembra, tra le mani di Ibrahima, una luce accesa nella notte africana."

Questa storia inizia in una notte africana sotto l'albero delle parole, ecco la prima frase della sinossi di questo libro, là dove gli uomini adulti si radunano per ragionare, si trova insolitamente un bambino che ancora uomo non è, lui è Gora e stringe fra le braccia suo fratello Moussa, nato albino, uno zeruzeru, una creatura dai presunti poteri magici che invece poteri magici non ha.
I bambini crescono in piena libertà nel villaggio di Marindo-Ta, nel cuore della savana, fra l'erba alta e  prove di forza vengono notati da Miriam, una bimba che diventerà il terzo inscindibile lato del loro triangolo. E' la promessa di stare sempre insieme che li spinge oltre i loro limiti di bambini, al di là dell'albero, fuori dal villaggio, via dal continente africano. Ed è sempre lei e  l'amore che nutrono nei suoi confronti a portare i fratelli ad intraprendere il viaggio in mare che durerà otto giorni, una traversata che li priverà del cibo, dell'acqua e dell'anima.
Maria Paola Colombo ci racconta una storia che sembra quasi sussurrata come i racconti che tramandati a voce giungono alle orecchie degli abitanti del villaggio, attraverso colei che ne conserva i segreti. L'innocenza dei bambini che corrono scalzi dietro un pallone, Moussa che deve difendersi dal sole africano vestendo con delle tuniche che limitano i suoi movimenti, la sofferenza di una madre che prega ogni notte affinché il buio scendendo sulla terra possa vestire suo figlio di una pelle nuova, quella giusta, quella che non lo costringerebbe a nascondersi all'arrivo dei turisti. Perché Moussa va difeso, tutto il villaggio lo sa, potrebbe essere rapito e le sue ossa utilizzate per creare pozioni magiche. 
Foto scattata da me in un piccolo villaggio africano
Una prima parte che ci racconta di un villaggio in cui la felicità sta nelle piccole cose, in cui è normale essere promessa sposa sin da giovanissima, che ci accoglie nelle sue vaste distese, ci regala quella luce e quel senso di appartenenza alla terra che solo il cielo d'Africa può offrire.
Ma così non è per Miriam, lei si sente legata a quella promessa di matrimonio che non vuole mantenere perché innamorata di Gora e incantata da quelle immagini ingannevoli viste nella scatola dei sogni, nella casa dei padroni per cui lavora. 
La città sul mare è meglio del suo villaggio, ma forse l'Europa, l'Italia e Milano per lei lo sarebbero ancora di più. Per questo motivo decide di partire verso il continente, a sedici anni si ritrova ad essere violentata e mandata sulla strada da chi avrebbe dovuto garantirle un lavoro. Ma loro non hanno scrupoli, dopo averla fatta lavorare le lasciano qualche spicciolo da mandare ai familiari in Africa, contenti che la loro bambina abbia trovato dei padroni che la rispettino. Ma non tutti credono a questo idillio, non Gora e Moussa, loro conoscono i "coccodrilli" raccontati da Miriam nelle sue lettere. Decidono così di partire, come tante anime in pena lo fanno ogni giorno, rischiando la loro vita in mare, sopravvivendo di stenti, e arrivando in una città che non ha occhi per vedere, o meglio che guarda e non vede. Gora si troverà solo, sotto un albero della stazione che un vero albero delle parole non è, è piuttosto un posto all'ombra in cui esausti gli immigrati trovano un pò di conforto, dove dialetti diversi si mescolano in un dolore comune. Una sensazione di amaro in bocca che viene lenita ancora una volta da un angioletto biondo, bianco e puro come Moussa.

"Non siamo mai stati una famiglia classica: alcuni di noi sono cristiani, altri musulmani, alcuni bianchi e altri neri, e poi ci sono io, metà e metà. In questi anni, tutti insieme, nelle nostre case italiane e africane abbiamo seguito con il fiato sospeso l'evolversi dei conflitti nel mondo, l'esplosione delle disuguaglianze economiche, l'avvicendarsi di nuove forme di terrorismo e le recrudescenze xenofobe che ne sono conseguite. Il mondo in cui è nata la mia generazione sembra dominato dalla paura e dall'odio."

Il bambino magico ci ricorda di esaltare la felicità che sta nelle piccole cose, quelle che non apprezziamo totalmente, 
ci racconta una storia di innocenza perduta, insinua nella mente del lettore la voglia di far qualcosa di concreto verso chi, magari anche in questa giornata piovosa, un tetto sulla testa non ce l'ha. 
Ha solo un albero sotto cui riposare.



Maria Paola Colombo  è nata nel 1979. Attualmente si occupa di gestione risorse umane. Con il suo romanzo d'esordio, Il negativo dell'amore (Mondadori, 2012), ha vinto diversi premi, tra cui il Flaiano e il Kihlgren.





Cari lettori,
io sto imparando a conoscere voi e voi me. Quindi, ormai, saprete che, quando un libro mi attira per una sua particolare caratteristica, io vado sul tanto amato Google per "dare risposte" alla mia curiosità. Leggendo la storia di Moussa, mi sono chiesta quante probabilità ci siano, per due genitori africani, avere un bambino albino. Mi sono soffermata su un articolo in particolare, ( spero di contattare chi lo ha scritto per farle sapere che l'ho riportato qui) eccolo:

Essere albino in Africa significa essere in pericolo di vita

Perseguitati, torturati e uccisi, i bambini albini vengono rapiti a fini di stregonerie. Spesso sono venduti dalle famiglie stesse e si pensa non muoiano mai per via di credenze popolari. Il problema è in aumento in alcuni paesi dell’Africa.

Un caso di albinismo ogni 16mila nati nel mondo ma ci sono differenze tra le varie regioni. Ad esempio in Europa e Stati Uniti, la proporzione è di 1 su 20mila, 1 su 12mila tra gli afro-americani e 1 su 4mila nell'Africa sub-sahariana. Gli albini sono una minoranza e l’albinismo è riconosciuto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come un ‘handicap’. Aiutati dalle precauzioni corrette, in gran parte del mondo gli albini riescono a vivere una vita tranquilla, ma in altre zone non è così, purtroppo. Andiamo in Africa, dove sono oggetto di numerose superstizioni e vivono nel pericolo quotidiano di essere perseguitati a fini di stregonerie. Nascere in Africa con un colore della pelle diverso alimenta delle credenze e pratiche occulte che porta ad una vera e propria caccia all'albino.

Dappertutto nell'Africa subsahariana, si pensa che abbiano poteri magici per questo diversi bambini sono vittime di crimini rituali. La Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (FICR) ha indicato in un rapporto del 2009 che esiste addirittura il mercato di organi di albini in alcune regioni africane e l’insieme delle parti del corpo possono essere vendute per 75.000 dollari, mentre un membro solo può costare 3.000 dollari.

Negli ultimi tempi si è assistito ad un aumento degli attacchi contro gli albini, soprattutto bambini, nell'Africa dell’est e in particolare in Tanzania dove è stato registrato l’omicidio di un bimbo di un anno, trovato morto, con le braccia e le gambe tagliate. In tutto 8 gli attacchi riferiti nel paese dall'agosto 2014. La denuncia arriva direttamente dalle Nazioni Unite che hanno registrato almeno 15 vittime negli ultimi sei mesi tra cui un bimbo di appena un anno ed una bambina di due. “Questi attacchi sono spesso estremamente viziosi e sono mirati prevalentemente contro i bambini”, ha dichiarato l’Alto Commissario Onu per i diritti umani Zeid Ra’ad Al Hussein.

Una vita di terrore è la conseguenza di questi gesti estremi che sono stati rilevati anche in Malawi, dove nel corso delle prime 10 settimane dell’anno ci sono stati 6 casi, mentre nei due anni precedenti sono stati in tutto 4. La paura di essere rapiti e torturati costringe i bambini albini in Africa a non avere una vita normale e rinunciano anche ad andare a scuola. Una discriminazione talmente forte che li mette quotidianamente in pericolo di vita. Inoltre, in zone particolarmente povere, vengono visti come fonte di ricchezza e alcune famiglie non esitano a vendere il proprio figlio. E la convinzione delle leggende non aiuta questi bambini. Infatti, si crede che avendo poteri magici, i bambini albini non muoiano mai. Diverse Organizzazioni non Governative hanno avviato programmi di educazione e diverse misure di sicurezza sono state prese anche attraverso il ricorso a strutture di accoglienza e rifugio. Da un problema di pigmentazione della pelle ad una persecuzione criminale: l’unica arma di difesa di questi bambini è la sensibilizzazione della popolazione locale.


Paola Longobardi 




Alla prossima...

Commenti

  1. Eccomi qui, Nunzia! Mi ritrovo nelle tue parole, Il bambino magico mi ha colpito già dalla cover e la storia continua a farlo... sto a metà lettura! Interessante l' approfondimento che hai fatto sui bambini albini, un aspetto che ha incuriosito molto anche me! Complimenti!

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    1. Ciao ancora Rosa, l'aspetto dell'albinismo in Africa mi ha fatto molto riflettere, ed ho deciso così di dedicare un pò di spazio alla questione..Leggerò la tua recensione per sapere se siamo sulla stessa linea di pensiero!

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  2. Ciao Nunzia.. La tua recensione è bellissima e questo libro secondo me è magico ma allo stesso tempo crudele, sono molto incuriosita da questa storia.. Per ciò che riguarda i bambini albini in Africa purtroppo conoscevo già il loro brutto destino per via di una ricerca all'Università ho affrontato questo terribile tema.. Purtroppo lì ancora oggi questo bambini vivono questa cruda realtà.. Che tristezza :(

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  3. Ciao Nunzia.. La tua recensione è bellissima e questo libro secondo me è magico ma allo stesso tempo crudele, sono molto incuriosita da questa storia.. Per ciò che riguarda i bambini albini in Africa purtroppo conoscevo già il loro brutto destino per via di una ricerca all'Università ho affrontato questo terribile tema.. Purtroppo lì ancora oggi questo bambini vivono questa cruda realtà.. Che tristezza :(

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    1. Ciao Federica, grazie mille, è sempre un piacere quando chi legge una recensione ne resta piacevolmente colpito. Una tristezza, si...

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  4. Nunzia cara, già l'incipit che avevi postato mi aveva attirata, ora questa recensione, bella e delicata, non può fare altro che gettarmi tra le braccia del Bambino magico.
    Luna, la bimba albina di "Chi manda le onde" ha lasciato un segno indelebile nel mio cuore, denigrata e messa all'angolo dall'ignoranza.
    Triste l'approfondimento, ma sono proprio queste precisazioni che aprono la mente. Dritto in wishlist.

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    1. Ciao Cuore, io amo gli approfondimenti mirati, credo che aiutino a dare una visione completa del libro che ti ha spinto a cercare,amo informarmi, amo trattare temi sociali...insomma opto sempre per una visione a 360°. Grazie mille!

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  5. Intensa recensione e interessante questo approfondimento...sai che sono un po' reticente a leggere libri sull'argomento, un tema davvero doloroso, ma ci farò sicuramente un pensierino. :*

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    1. Stefy, grazie ^-^
      So della tua reticenza, ma sono temi affrontati in modo non pesante!

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  6. Ciao Nunzia!
    Guarda, mi è capitato un sacco di volte di incrociare il tuo blog e non mi ci sono mai soffermata (chissà perché?). Quindi sono felicissima di essere finalmente una tua lettrice.
    "Il bambino magico" è un titolo che mi aveva già incuriosito su un altro blog e adesso leggo la tua recensione così intensa. Credo che potrei dargli una possibilità, non mi dispiace affrontare anche temi importanti in un libro.
    La mia unica esperienza letteraria dell'africa risale a un po' di anni fa con "Fiore del deserto" di Waris Dirie. Anche qui si affronta un altro problema orribile, l'infibulazione.

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    1. Ciao Rosa, io ho scoperto il tuo per caso e devo dire che è una boccata d'aria fresca! Non conoscevo Fiore del deserto, grazie per averlo nominato, vado a leggere la sinossi e magari casualmente potrebbe finire nel carrello ;)

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