L'incontro con Annarita Briganti e la recensione di "Non chiedermi come sei nata"




Buongiorno lettori,
oggi questo saluto porta con se la voglia di un racconto.
Non ho mai scritto nulla se non qui sul blog perciò ogni volta che mi siedo difronte al pc e raccolgo le idee per raccontarvi qualcosa di più "libero", spero di farlo nel migliore dei modi, cercando di far arrivare a voi le emozioni e gli stati d'animo che ho vissuto.
Oggi vi parlo di un incontro fra donne.

Sono tre le donne che, Venerdì 27 Maggio si incontrano in un bar ai piedi del Castello Normanno Svevo di Vibo Valentia, in un pomeriggio caldo, in una giornata estiva esplosa senza preavviso. 
Sono lì perché fra poco, una di loro, dovrà presentare "L'amore è una favola", il suo ultimo libro. Lo presenterà al Sistema Bibliotecario Vibonese e sarà un'altra delle tre a dialogare con l'autrice, e io? Beh, io mi godrò il meglio senza ansia e preoccupazione, mi godrò le parole di Stefania e Annarita, e la bellissima introduzione della Prof Lionella Morano, una donna che ho conosciuto poco ma che secondo me ha ancora davvero tanto da insegnare.

In questa bella serata, incorniciata dal suggestivo Palazzo Santa Chiara si inizia a parlare di sentimenti partendo dal titolo del romanzo stesso "L'amore è una favola", si, è vero -risponde Annarita- se le cose procedono bene, se le due parti sono innamorate, ma se non ci si accontenta la chiave di lettura potrebbe essere un'altra, quella favola potrebbe diventare una provocazione. Gioia è una protagonista impegnativa che pretende rispetto, non più fragile come l'abbiamo conosciuta in  "Non chiedermi come sei nata", ha imparato a conoscere l'amore verso se stessa e l'amore malato che subisce attraverso lo stalking, un'aggressione continua in cui ci si sente derubate della propria libertà, in cui bisogna da subito non sminuire gli atteggiamenti iniziali perché i segnali non sono mai equivoci. 
Annarita si dimostra una donna di grande cultura e intelligenza che alle persone si rivolge con sincera semplicità. Chi bisogna amare allora, le chiedono, amate chi ha potere di ferire ma non ha ferito, cercate queste persone come dovete sempre cercare la felicità. 
Un amore per il Sud che emerge dal libro in modo inedito, con un protagonista maschile che mai lascerebbe la sua Napoli. Una presentazione perfetta, scorrevole che è stato davvero un piacere ascoltare.
E ormai avrete capito che noi all'accoglienza ci teniamo, la serata in compagnia di Annarita prosegue in un localino di un mio caro amico, non lontano da Palazzo Santa Chiara, in quel centro storico di Vibo Valentia che io amo particolarmente per i suoi scorci e perché trattiene ancora nelle sue vie i miei ricordi affettivi. Seduti attorno al tavolo si ride e ci si racconta,  si portano alla luce alcune esperienze che abbiamo fatto e quelle che vorremmo fare, semplicemente si gode della compagnia reciproca. 
Questi incontri mi lasciano sempre lo stesso sentimento di piacevole soddisfazione, non esistono limiti che definiscono lo scrittore dal lettore, esistono solo persone adulte che si vogliono semplicemente conoscere e fortunatamente lo fanno con il sorriso.

Annarita, ti accoglieremo sempre a braccia aperte! 
Grazie mille a te e a Stefania, con cui ho sempre il piacere di condividere esperienze bellissime.




In occasione della presentazione di venerdì scorso ho letto "Non chiedermi come sei nata" il primo dei due libri di Annarita Briganti, vi avevo lasciato una citazione ma adesso ecco il mio pensiero completo:










Titolo: Non chiedermi come sei nata
Autore: Annarita Briganti
Editore: Cairo
Pagine: 197
Genere: Romanzo italiano
Prezzo: € 13.00
Ebook: € 6.99


Gioia non lo sapeva, non immaginava che dentro di lei un cuoricino stesse battendo fino a quel momento. Si trova presto nell'ospedale di Nizza, dove già deve fare i conti con l'abbandono di quel bambino che non sapeva di custodire. Aborto spontaneo, questo è il referto, succede spesso, la tranquillizzano, potrà riprovarci. Da quel momento per Gioia, giornalista freelance, il vedere la vita cambia di prospettiva. Si accorge di desiderare la maternità, vuole un figlio e lo vuole con Uto, l'uomo che le sta a fianco da anni. La situazione si dimostra quasi subito per quella che è in realtà, la coppia deve rivolgersi alla medicina che in questo settore ha fatto passi da gigante, ma non qui in Italia. 

"Quant'è difettosa una donna infertile?
A cosa servo?
Mi vergogno.
Gli ormoni gelati si fanno una passeggiata su e giù nel corpo e nell'anima.
Mi stendo sotto il plaid rosso, lana sulla carne nuda.
Chiudo di nuovo gli occhi".

Gioia Lieve si ritroverà fagocitata nel difficile percorso della fecondazione assistita e lo farà da sola, presto si renderà conto che Uto non è con lei ad accompagnarla fisicamente, non ci sarà a stringerle la mano nel suo bagno quando dovrà iniettarsi gli ormoni, non ci sarà da Andrea, il ginecologo che è anche un pò padre, non ci sarà nei momenti di sconforto. Perché non è solo l'assenza fisica che fa male, è il non essere supportata che Gioia Lieve non riesce a superare, decide così di guardarsi dentro scoprendosi come unica parte della coppia a desiderare questo bambino.
"Non chiedermi come sei nata" è un romanzo di forza, quella che le donne riescono a tirar fuori dal momento esatto in cui il loro corpo si sta lacerando, lo stesso corpo che cambia a causa delle cure ormonali, che sembra possa cedere sottoposto agli stessi ritmi di prima, ma che trasformandosi si adatta al desiderio di maternità, che insieme alla ragione e alla voglia di andare avanti trasforma la paura in coraggio. 

"Come mi sono ridotta per restare incinta? Lividi sulla pancia, le cosce tonde, il sedere esploso. Da quando soffro di aborti ricorrenti e crisi di pianto? Siamo sicuri che non ci sia uno scambio di persona? Restituitemi i sogni della vita precedente".

Gioia questo coraggio lo estrae dal suo lavoro, dagli incontri con gli autori, da sua sorella Scilla, dalla sua cara amica Clizia, che la seguono a distanza e un nuovo amore sembra cancellare la paura di vivere, tanto da farle prendere una delle decisioni più importanti per il suo futuro.
Annarita Briganti scrive una storia schietta e lo fa trascinando il lettore nella sofferenza della protagonista, ne viene fuori un romanzo tenero ma arrabbiato, da cui possono prendere vita i grandi dibattiti che proprio in questo periodo abbiamo visto in tv. 
I figli sono tali solo se concepiti dai genitori o possono esserlo anche se hanno un patrimonio genetico diverso? Io questa domanda me la sono sempre posta ma non è questa la sede per alimentare uno degli argomenti che in un certo senso da molti grattacapi al nostro Paese basato su una cultura religiosa. 

Io posso solo consigliarvi di leggere il libro, senza giudicare Gioia e le sue scelte, è un buon esercizio per stimolare l'empatia.




Annarita Briganti, giornalista culturale e scrittrice. Napoletana globetrotter, felicemente espatriata a Milano, scrive di libri su Repubblica e Donna Moderna, dove ha anche un blog. Si occupa di qualsiasi cosa che abbia a che fare con la letteratura. Ama presentare i libri suoi e degli altri, collezionare libri autografati, fare fotografie, leggere, mangiare, bere e gli Artisti. Con "Non chiedermi come sei nata" (Cairo 2014), il suo primo romanzo, una storia vera d'amore e fecondazione assistita, ha vinto il Premio Comoinrosa, ha girato l' Italia e lo sta portando a teatro. "L'amore è una favola" è il suo secondo romanzo, con la stessa protagonista, #Gioia.



Commenti

  1. bellissimo il tuo resoconto, è una vera gioia condividere queste esperienze! la recensione mi ha emozionato <3

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    1. Grazie Stefy, anche il tuo è molto bello davvero! Condividerle con te ha più senso...

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  2. Esperienze come queste sono davvero toccanti ed emozionanti :) Io questa autrice non ho ancora avuto il piacere di leggerla ma sono molto curiosa.. I suoi libri trattano temi che mi attirano tantissimo.. Spero di conoscerla presto.. Bellissima la tua recensione :)

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    1. Ciao! Grazie per essere passata, gli incontri con gli autori lasciano esperienze che arricchiscono, prova a leggere Non chiedermi come sei nata, e fammi sapere.

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  3. Bellissimo resoconto, emozionante e entusiasta, come anche la recensione!! Un abbraccio!!

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  4. Ciao Nunzia, sei sempre brava a trasmettere le emozioni, come a viverle.
    Un bellissimo incontro, pieno di buoni sentimenti e poi Annarita, che bella persona. I suoi libri sono tra i miei preferiti, li custodisco nello scaffale degli "speciali" vicino ai Neri Pozza, Diotallevi, D'Urbano, Mazzantini, Limone. Tutti dovrebbero leggerli, insegnano. Un abbraccio

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