Recensione: Per dieci minuti - Chiara Gamberale

Buongiorno lettori,
strano a dirsi ma non "avevo niente da leggere", ho deciso così di riprendere il Kobo, stipato in un cassetto in attesa che io mi rifaccia viva. Leggere su carta è la cosa che in assoluto preferisco ma devo ammettere che avere anche un eReader ha i suoi vantaggi. Sfogliando la mia libreria virtuale mi sono imbattuta in un libricino di nemmeno duecento pagine, ideale per questo periodo.
Ed è per questo motivo che oggi vi parlo di "Per dieci minuti", pubblicato da Feltrinelli nel 2013.

Titolo: Per dieci minuti
Autore: Chiara Gamberale
Editore: Feltrinelli
Pagine: 187
Genere: Romanzo italiano
Prezzo: € 9.00
Ebook: € 6.99

"Quando fanno qualcosa per noi, gli altri ci consegnano o in realtà ci tolgono un'occasione?"

Proviamo a fare un esperimento e usciamo dai nostri soliti schemi, da quella confort-zone che ci siamo costruiti nel tempo e in cui ci rifugiamo quando siamo insicuri. Proviamo a fare una cosa che non abbiamo mai fatto, impieghiamoci solo dieci minuti al giorno, tutti i giorni però e per un mese intero. Ecco il consiglio o se vogliamo, ecco la terapia che la psicanalista da a Chiara dopo che i suoi punti di riferimento sembrano si siano sbriciolati per darle quella sensazione di vuoto sotto i piedi. Suo marito, quello con quegli occhi gialli di cui si è innamorata, è partito per Dublino, per poi farle una telefonata dicendole che non sarebbe tornato da lei, quella sua meravigliosa rubrica, che le permetteva di pranzare con famiglie sempre diverse e raccontarne le abitudini, cancellata dal giornale per far spazio alla posta del cuore. La sua casa di Vicarello, a tre piantine di pomodoro dai suoi genitori, sostituita con una casa anonima e mai finita di arredare fino in fondo, nella capitale, dove lei e suo marito pensavano di crescere ancora insieme. Svanite queste certezze Chiara si ritrova apparentemente sola, in un quartiere di Roma in cui abita ma che sostanzialmente non conosce. Non ha apparentemente nulla da perdere, inizia così la sua terapia. Dieci minuti al giorno, tutti i giorni per un mese.
Chiara Gamberale è un'autrice che non mi ha mai dato certezze. Ho amato alcuni suoi romanzi, come Le luci nelle case degli altri Avrò cura di te, scritto insieme a Massimo Gramellini, non mi ha lasciato molto invece in Quattro etti d'amore, grazie, un libro di cui sentiremo parlare spesso durante questo romanzo, perchè Chiara, mentre è in psicoanalisi è anche impegnata con il proseguo di questa storia che all'inizio non riesce a prendere forma, (troverete a fine recensione la cover e la sinossi).
Le poche pagine, i capitoli corti, scritti come fosse un diario, la voglia di scoprire cosa la scrittrice-protagonista si inventerà per coprire quei dieci minuti di tempo giornalieri fanno del romanzo una lettura molto veloce, i protagonisti presentati al lettore di volta in volta sono eccentrici e amabili per le loro caratteristiche, mi è piaciuto lo stupore e il rendersi conto di quante cose e persone Chiara non aveva mai notato prima, dal negozietto che sta sulla sua stessa via, all'affetto che i suoi amici dimostrano per lei, ma...si, c'è un ma, devo ammettere di aver trovato la lettura a tratti ripetitiva, poco coinvolgente, non originale, il lettore non evade, non immagina. Più che leggere si informa riguardo a quanto stia accadendo alla protagonista.

Non lo regalerei e non lo consiglierei, mi dispiace.
Ma già vi avevo detto che io con questa scrittrice ho un rapporto di amore-odio, no?


Quasi ogni giorno Erica e Tea s'incrociano tra gli scaffali di un supermercato.
Erica ha un posto in banca, un marito devoto, una madre stralunata, un gruppo di ex compagni di classe su facebook, due figli.
Tea è la protagonista della serie tv di culto "Testa o Cuore", ha un passato complesso, un marito fascinoso e manipolatore.
Erica fa la spesa di una madre di famiglia, Tea non va oltre gli yogurt light. Erica osserva il carrello di Tea e sogna: sogna la libertà di una donna bambina, senza responsabilità, la leggerezza di un corpo fantastico, la passione di un amore proibito. Certo non immaginerebbe mai di essere un mito per il suo mito, un ideale per il suo ideale.
Invece per Tea lo è: di Erica non conosce nemmeno il nome e l'ha ribattezzata "signora Cunningham". Nelle sue abitudini coglie la promessa di una pace che a lei pare negata, è convinta sia un punto di riferimento per se stessa e per gli altri, proprio come la madre impeccabile di "Happy Days".
Le due donne, in un continuo gioco di equivoci e di proiezioni, si spiano la spesa, si contemplano a vicenda: ma l'appello all'esistenza dell'altra diventa soprattutto l'occasione per guardare in faccia le proprie scelte e non confonderle con il destino. Che comunque irrompe, strisciante prima, deflagrante poi, nelle case di entrambe.
Sotto la lente divertita e sensibile della scrittura di Chiara Gamberale, sempre capace di rivelare dettagli decisivi, ecco così le lusinghe del tradimento e del sottile ma fondamentale confine tra fuga e ricerca. Accanto a Erica e Tea, infatti, i loro uomini: i due mariti, un ex compagno di classe romantico e cinefilo, uno struggente personal trainer, un attore omosessuale in incognito, un fratello ricoverato in una clinica senza nome.
Tutti in fuga o forse alla ricerca, proprio come Erica e Tea. Tutti convinti che la soluzione sia comunque altrove. Sullo schermo della tv, di un cinema, sul palco di un teatro, su un social network, in un'isola esotica, negli psicofarmaci, in un'altra ricetta, un'altra camera da letto.
Perché vera protagonista di questo romanzo è l'insoddisfazione personale, e le possibilità che l'amore ha e non ha per metterla a tacere, o quantomeno contenerla.



Chiara Gamberale è nata nel 1977 a Roma, dove vive. Ha esordito nel 1999 con Una vita sottile (Marsilio). Ha scritto, tra gli altri, il bestseller internazionale, Le luci nelle case degli altri ( Mondadori 2010).

Commenti

  1. Letto qualche anno fa, e ci sono legato a modo mio, ma purtroppo mi manca la versione cartacea. Lo prenderò prima o poi, ricordando quanto mi abbia fatto bene in un periodo nero. :)

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    1. Ciao Michele, le tue parole sono l'ennesima prova del fatto che ogni libro ha il suo momento giusto e che dove un lettore non percepisce nulla, un altro fa che ciò che c'è scritto diventi proprio.

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  2. Mi sono fatta regalare questo libro perchè mi interesava l'argomento che tratta, ma concordo in pieno con te, una delusione, peccato, l'idea era veramente buona.

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    1. Ciao, si, ci siamo già dette che anche per me l'idea dei dieci minuti al giorno era stimolante ma il contorno non mi è piaciuto poi molto...

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  3. Ciao :) Anche io ho letto questi due romanzi e devo dire che anche a me l'autrice ha suscitato emozioni contrastanti, soprattutto in Quattro etti d'amore, grazie, che nonostante mi sia piaciuto ho trovato fastidiosa la scrittura che in realtà è una caratteristica della Gamberale, ma ad esempio in Per dieci minuti, ho trovato piacevole. Il migliore resta, a mio avviso, Avrò cura di te :)

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    1. Ciao, grazie di essere passata a trovarmi! Io credo che per adesso non leggerò nulla di suo. In realtà è un periodo che non riesco a trovare letture particolarmente coinvolgenti...

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