Incipit: Tela di Tenebre - Resurrezione / Antonietta Filaci

Buon pomeriggio lettori!
Passata la pausa estiva che ci ha tenuti in contatto principalmente tramite i social torno da voi per presentarvi un libro che sicuramente interesserà gli amanti del genere fantasy/gotico. 
Tela di Tenebre - Resurrezione partecipa alla campagna di crowdfunding della casa editrice bookabook, la campagna di pre-ordine è già partita, grazie all'autrice, io ho avuto la possibilità di iniziare a leggere il libro e come ormai è mia abitudine vi lascio l'inizio del primo capitolo (ancora non editato dalla casa editrice).
Se vi piace il genere, se volete sostenere Antonietta Filaci, se volete saperne di più basta cliccare qui: bookabook

La luna era lugubre, quella notte. Nel cielo limpido, senza neppure una nuvola, le stelle impallidivano vicino a lei.
Le foglie frusciavano, mosse da una lieve brezza. Alle pendici degli alberi, due lupi avanzavano guardinghi. I nasi fremevano nell'aria, alla ricerca di odori che potessero aiutarli a trovare nel buio le loro prede. Erano più grossi dei normali lupi grigi. Gli arti e la muscolatura erano quasi il doppio di quelli di un lupo normale, con le zampe grosse due volte il pugno di un uomo robusto, eppure non emettevano suono mentre camminavano sul terreno coperto di foglie secche. Uno di loro aveva un folto mantello color argento, su cui spiccavano occhi dorati; l’altro era invece nero come la notte, con brillanti occhi azzurri.
Marcus avanzava dietro di loro. I suoi pesanti stivali sfioravano la terra quasi fosse un fantasma, il mantello che oscillava al ritmo dei suoi passi. Teneva la grossa balestra, carica e pronta, puntata verso il terreno, ma da sotto il cappuccio i suoi occhi azzurri guizzavano vigili. Seguiva i lupi affidandosi ai loro sensi sopraffini.
Dovrebbe essere da queste parti… Avvertiva che anche Klaus e Hati fremevano inquieti. Erano vicini.
Proseguirono per ancora un tratto nella foresta. Poi, all'improvviso, Marcus ordinò loro di fermarsi. Sentiva il loro puzzo nauseabondo di sangue nell'aria.
Erano circondati.
Klaus emise un basso ringhio di gola e in un attimo quattro figure si scagliarono su di loro.
Marcus era pronto. Con un gesto fluido dettato dall'esperienza, mirò e fece scattare la balestra. Il dardo di puro e semplice legno di frassino colpì al cuore la donna, che stramazzò a terra, strillando di dolore. Si carbonizzò in pochi secondi. Sentì un ringhio e si voltò di scatto, ma una sagoma nera gli oscurò la visuale, balzandogli addosso. Venne atterrato da un uomo, che lo inchiodò a terra per le braccia. I suoi versi bestiali e famelici accompagnavano i suoi selvaggi tentativi di azzannarlo sul collo. Vedeva i suoi lunghi canini già lordi di sangue avventarsi sulla giugulare esposta. Marcus fu preso da un moto di rabbia: avevano già mangiato. Con una furibonda testata sul mento, lo allontanò da sé. L’uomo atterrò perfettamente in piedi, come se nulla lo avesse colpito, e soffiò contro di lui. Marcus ebbe qualche secondo per riprendere fiato e lo osservò.
Era un uomo sviluppato, con il fisico muscoloso e ben allenato. Dimostrava una ventina d’anni, ma Marcus sapeva che ne aveva come minimo il doppio. I corti capelli neri gli incorniciavano un volto deformato dalla cieca furia della fame di sangue. Gli occhi erano completamente neri, la sclera bianca segnalata solo da due puntini agli estremi angoli. Le labbra grondanti sangue spiccavano sul pallore mortale del volto e sul biancore dei canini, sottili e affilati. Le orecchie a punta facevano capolino da sotto i capelli. Le mani artigliate erano coperte di sangue fino ai polsi. Aveva i vestiti strappati e i piedi nudi, ma non se ne curava affatto. Snudò minacciosamente le zanne contro Marcus, prima di avventarsi su di lui, con uno scatto sovrumano. Lo afferrò per le spalle, senza vedere la sua mano correre verso la bisaccia ed estrarne un dardo. Marcus fu attirato verso la sua bocca avida, già spalancata, e ne approfittò per conficcargli il dardo dritto nel cuore. Il vampiro emise uno strillo acuto, scaraventando Marcus lontano da lui, contro un albero. La bestia ebbe solo il tempo di urlare al cielo la sua sofferenza, prima di morire velocemente, accartocciandosi su se stesso come una pianta bruciata. Infine giacque a terra, un corpo annerito e immobile. Marcus, stordito dal colpo, si riprese a fatica, mettendo lentamente a fuoco la scena davanti a lui. Klaus aveva sventrato un ragazzo, che giaceva immobile sotto le sue enormi zampe. Lo squarcio si stava ricucendo lentamente per effetto del potere di guarigione di cui era dotato il corpo dei vampiri. Marcus afferrò un altro dardo dalla bisaccia e lo trafisse al cuore, uccidendolo istantaneamente prima che potesse riprendersi. Hati invece, con una ferita sul lato sinistro del grosso muso nero, ringhiava ferrigna contro l’uomo che le sibilava contro. Una potente zampata della lupa gli aveva squarciato il petto, ma non abbastanza, e il suo corpo stava guarendo velocemente. Non ebbe il tempo di scagliarsi contro la lupa, perché Marcus, dopo aver velocemente ricaricato la balestra, mirò al cuore e lo uccise a mezz'aria.



Fatemi sapere cosa ne pensate, se avete fatto un salto sul sito o se proprio non fa al caso vostro, intanto io vi abbraccio e torno alla mia lettura!
A presto

Nunzia

Commenti

  1. Ciao! Sono Martina, admin del blog Il Rumore delle Pagine! Ho trovato il tuo blog e ho pensato di lasciarti il follow! Se ti va ti aspetto da me!

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