L'altro figlio - Sharon Guskin



Buon pomeriggio lettori!
Finalmente ci siamo trasferiti nella nostra casetta nuova, ancora dobbiamo abituarci ai nuovi spazi ma almeno siamo più sereni. E con il trasferimento è tornata finalmente la possibilità di avare questa benedetta rete WI-FI che in alcuni momenti mi è proprio mancata, in altri meno, lo ammetto, ogni tanto "disintossicarsi" dagli schermi fa anche bene.
Sapete, o forse no, che ho finito di leggere "Il Labirinto degli spiriti", il nuovo libro di Zafòn, ve ne parlerò fra qualche giorno. Intanto vi faccio leggere l'incipit del libro che ho sul mio comodino, un grazie immenso a Neri Pozza per avermi inviato la copia!

Dieci giorni prima del suo trentanovesimo compleanno, nel giorno più grigio del febbraio più freddo a memoria d'uomo, Janie prese quella che si rivelò la decisione più importante della sua vita: partire per una vacanza.
Trinidad non era la scelta più azzeccata, forse: per andare così lontano, tanto valeva optare per Tobago o il Venezuela.
Ad attirarla fu il nome così musicale: Trin-i-dad. Una promessa di felicità. Comprò il biglietto meno caro che trovò e arrivò quando i festaioli del carnevale erano ormai sulla via del ritorno e nelle canalette lungo le strade c'era il pattume più colorato e divertente che avesse mai visto. Le strade erano vuote, la gente a dormire per riprendersi dai bagordi. Gli spazzini si muovevano lentamente, quasi fossero sott'acqua, placidi e soddisfatti. Jane raccolse coriandoli variopinti a manciate e se li mise in tasca insieme con piume luccicanti e gioielli di plastica, come per assorbire la loro frivolezza per osmosi.
Nel suo hotel stava per essere celebrata la festa di nozze tra un'americana e uno di Trinidad, e la maggioranza delle camere era occupata dagli invitati. Osservò i capannelli di zii e cugini della sposa morti di caldo, le guance arrossate dal sole che li facevano sembrare più contenti di quello che erano, i parenti dello sposo che ridevano e parlavano a velocità supersonica il dialetto della zona.
Il tasso di umidità era altissimo, ma il caldo abbraccio del mare rendeva l'afa più sopportabile e consolava i single. La spiaggia era esattamente come in foto, palme, colline verdeggianti e acqua cristallina, e gli insetti che pizzicavano le caviglie ti ricordavano costantemente che non era un sogno, ma la realtà.

Questa prima pagina fa venir voglia di partire, ma secondo voi perchè questa vacanza potrebbe cambiare la vita della protagonista? 
Io lo so ma non ve lo dico!!!!


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