La bambina numero otto-Kim van Alkemade



Buongiorno lettori!
Siamo già a metà settimana, il carnevale per noi è passato anche se i coriandoli sembrano non voler lasciare casa nostra, moltiplicandosi e spuntando anche dove ero convinta non ce ne fossero più! 
E pensare che ci abbiamo giocato solo fuori! Ma questo è il bello di vivere con i bambini, non trovate? 
Ti ritrovi sempre una casa vissuta!
 Ma andiamo a noi e alla recensione di questo libro omaggiatomi dalla casa editrice De Agostini...Buona lettura!











Titolo: La bambina numero otto
Autore: Kim van Alkemade
Editore: Bookme
Pagine: 384
Genere: Romanzo straniero
Prezzo: €16.90
Ebook: €8.99



La bambina numero otto cresciuta nel beretrofio ebraico ha un nome e un cognome, è Rachel Rabinowitz, è ormai adulta, innamorata e fa l'infermiera in un ricovero per anziani. Siamo in una affollata New York anni Cinquanta, il caldo è soffocante e nel reparto del quinto piano del ricovero una stanza si è svuotata per far posto ad una nuova paziente. La dottoressa Mildred Solomon sta morendo a causa di un cancro alle ossa che rende il dolore sopportabile solamente con la morfina. 
Un nome che non suona totalmente nuovo alle orecchie dell'infermiera, una donna dai lineamenti conosciuti, un cravattino che pende sulla testa della Rachel bambina distesa sul lettino dei raggi x per fare la sua terapia. Si, i ricordi vengono piano piano a galla, la cara dottoressa che si prende cura dei bambini del beretrofio di Manhattan, la stessa che le accarezzava i capelli dicendole quando fosse coraggiosa. Riemergono i ricordi delle terapie, necessarie, così le veniva detto, ma per quale malattia specifica?
E' così che Rachel si tuffa a capo fitto nella ricerca di volumi scientifici che portano il nome della dottoressa, una pubblicazione nello specifico la fa sprofondare in uno stato di ansia e di paura per la propria vita. 

1921: Radioterapia delle tonsille: efficacia dell'approccio non chirurgico

Ed ecco che tutto ha un nome, un volto, un sapore. Il bario ingurgitato che sa di gesso, i polsi e le caviglie legate così come la fronte, slegata in un secondo momento per offrire le tonsille sane a quei raggi x che le provocheranno la totale caduta dei capelli, gli stessi raggi che hanno fatto da fertilizzante a qual tumore al seno che deturperà la sua femminilità. 
La dottoressa si trasforma così agli occhi di Rachel, da donna benevola che decide di lavorare con i bambini perché non ne ha avuti di suoi, a fredda calcolatrice, sostenitrice delle ricerche sugli orfani, considerati "materiale" adatto alla ricerca , non solo perché vivevano tutti nelle medesime condizioni, ma soprattutto perché nessun genitore attento aveva per loro amore incondizionato.
Kim van Alkemade parte da fatti realmente accaduti, raccontatele nel corso del tempo per poi stendere un romanzo che abbraccia molte tematiche diverse ma collegate fra loro. 
L'abbandono è uno dei temi centrali del romanzo, Rachel e suo fratello Sam rimangono orfani a causa di una violenta lite scoppiata in famiglia, cresceranno divisi, e se pur rincorrendosi e vivendosi per brevi periodi di tempo saranno sempre isole alla deriva, incapaci di formare famiglia. Sam si allontanerà spesso dalla sorella, non la considererà mai nei suoi spostamenti o nelle vicende che lo riguarderanno. Rachel crescendo si sentirà sempre sola, diversa a causa della sua "testa d'uovo", diversa nelle pulsioni che arriveranno con l'adolescenza, diversa nel modo di vivere i rapporti sentimentali.

"La vita che avevamo costruito insieme era solo un'illusione, il prodotto della nostra immaginazione. Poggiava sulle fragili fondamenta dei nostri sentimenti e sarebbe crollata nell'impatto con una realtà terribile e mortale: il cancro."


Considero "La bambina numero otto" un bel romanzo con un epilogo che fa riflettere, quella brava bambina, la più coraggiosa, è pronta a prendere  discutibilmente in mano la situazione.





Kim van Alkemade è nata a New York ed è professoressa di scrittura presso l'Università della Pennsylvania. La bambina numero otto è il suo primo romanzo.










Commenti

  1. Sono molto curiosa di leggere questo romanzo :)

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  2. Vorrei tanto leggerlo ma la lista è infinita Nunzia uffa voglio tempoooo!!! Lo aggiungo in wish bacio

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  3. mi avevi anticipato il tuo parere e, come sai, mi hai incuriosito! ;)

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  4. Questo l'ho prestato a Stefania. Non so se lo leggerò, nel senso che mi incurioscisce e mi fa paura allo stesso tempo.
    Un saluto da lea

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    1. Soddisfa la tua curiosità perchè è una bella lettura! Ti abbraccio Lea

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  5. Ho terminato proprio oggi questo romanzo e nei prossimi giorni scriverò la recensione per il mio blog: la storia mi ha preso molto e credo che dia lo spunto per molte riflessioni

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    1. Credo anche io che sia molto riflessiva e anche bella nella sua schiettezza!

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