Tre sassi bianchi - Lisa Genova


Buongiorno lettori,
quando leggo un romanzo che per qualsiasi motivo mi emoziona credo sempre di non riuscire a trasmettere a voi il mio pensiero così come lo vivo io. 
Questa è la storia di un bambino autistico e la sua famiglia. Credo che ci siano libri che vadano obbligatoriamente letti a scuola, in famiglia e consigliati e questo è una di quelli. Ma non perchè deve essere la pietà a spingerci a leggerlo, a spingerci deve essere la voglia di comprendere gli altri, quelli che non comunicano con noi in modo evidente. 
I libri servono anche come buoni esercizi di empatia.









Titolo: Tre sassi bianchi
Autore: Lisa Genova
Editore: Piemme
Pagine: 348
Genere: Romanzo straniero
Prezzo: € 14.90
Ebook: € 8.99


"E poi finalmente era successo. Lui aveva guardato diritto nell'obiettivo. Forse aveva sete e aveva guardato il frigorifero in cerca del suo succo di frutta. Probabilmente era stato del tutto accidentale, però lei aveva fatto scattare il pulsante prima che i suoi occhi guizzassero via. Aveva controllato lo schermo LCD ed eccoli. I suoi occhi! Finestre spalancate su una giornata serena e luminosa. Non occhi sfuggenti o sconnessi. Occhi di un profondo marrone cioccolato fuso che appartenevano al suo bambino, che guardava la sua mamma. Che la vedeva".

Olivia fa la fotografa, separata dal marito e andata a vivere sull'isola di Nantucket dopo la morte del suo unico figlio. Si chiamava Anthony, aveva otto anni quando lei ha sentito quel tonfo provenire dal bagno dove lui giocava con l'acqua come ogni domenica mattina. Morto inaspettatamente in seguito ad una crisi convulsiva, mentre percorreva la sua routine che tanto lo rassicurava e lo faceva stare bene. Un bimbo non comunicativo, al quale a tre anni è stata diagnosticata una grave forma di
autismo, amante del numero tre e dei suoi sassi bianchi, che allineati danno sicurezza, come il dondolio dell'altalena, come il suo cartone preferito. Anthony non manifesta amore se non attraverso il movimento delle sue mani, movimento che i suoi genitori hanno ormai imparato a decifrare come un linguaggio verbale e universale. Non abbraccia nessuno lui, non guarda negli occhi. E' al di fuori del mondo.
In questa isola che si svuota nei tre mesi di freddo intenso Olivia conosce Beth, tradita dal marito e madre di tre bellissime bambine. Due donne che camminano di pari passo ma che per molto tempo non si intersecano mai del tutto. Beth per amore della famiglia ha riposto quello che lei era in uno scatolone in soffitta, le sue collane, i suoi vestiti colorati e la passione di scrivere storie. Ma si sa che le vere passioni è difficile soffocarle, ed è per questo motivo che prepotentemente prende vita nella sua mente la storia di un ragazzino senza voce. Leva il tappo alla sua penna, si siede sempre allo stesso posto in biblioteca e inizia a dar vita ai pensieri di questo bambino che la guida. Racconta di lui, delle sue stanze nascoste dentro la sua testa, della confusione che non gli piace e di ciò che lo rassicura. Quando il manoscritto arriva nelle mani di Olivia, è per lei chiaro quale sia stato il compito di suo figlio su questa terra.
Olivia è una madre che ha consumato se stessa e il suo matrimonio per affiancare suo figlio, si può tranquillamente dire che abbia vissuto otto anni solo per lui, adattandosi alle occhiate furtive delle altre mamme, in pubblico, mamme che la guardavano con commiserazione e giudizio. Così ha smesso anche di uscire, di evitare i luoghi in cui Anthony non si sarebbe sentito protetto e a suo agio. Meglio la spiaggia, rassicurante, silenziosa, posto in cui lui avrebbe potuto giocare con i suoi sassi, rotondi, bianchi, levigati. Ogni cambiamento, anche minimo, non era piacevole per Anthony.

"La mia vita è monopolizzata dall'autismo. Quando non lo vivo, lo leggo e ne parlo, e ne sono così nauseata che potrei vomitare. Ho paura che possa essere sempre così. Anthony soffre di autismo e non dirà mai SUCCO o DONDOLO o perchè strilla, e io e David non parliamo, compagni di cella nella stessa prigione".


Ho voluto trascrivere queste due citazioni per farvi capire lo stato d'animo di Olivia, donna e mamma che si addolora attraverso le sue stesse domande senza risposta, che si maledice per la sua insistenza di voler vedere il suo unico figlio felice, non solo sull'altalena, perchè il mondo non è pieno di altalene, ma di gente, lei lo vuole vedere felice in mezzo alle persone, con gli altri bambini, vuole che guardi altri cartoni. Ed è qui che compare l'involontario aiuto di Beth. Una donna che lontano dal mondo dell'autismo immagina nel suo racconto un bambino soddisfatto della vita. Venuto al mondo non per dimostrare l'amore a sua madre ma per amarla a modo suo, incondizionatamente. Perchè Anthony nella sua breve vita ha dato di più di una malattia di cui parlare.
Tre sassi bianchi è un romanzo intenso, bello, un piccolo spiraglio di conoscenza verso una malattia diffusa, in aumento e soprattutto quasi incomprensibile. Il tutto è scritto in modo scorrevole, anche se il tema trattato non è leggero Lisa Genova ha saputo coniugarlo in un contesto che lo rende parte importante del romanzo senza appesantire il lettore con nozioni o concetti medici, anche questi, quando ci sono sono spiegati in modo semplice e comprensibile. Particolarmente intense sono le pagine raccontate dal punto di vista di Anthony, la sua storia e quella della sua famiglia ha tutto intorno le vicende familiari e il tradimento di Jimmy nei confronti di Beth. Protagonisti che si intersecano bene in un romanzo molto delicato.

Una storia che commuove, che offre al lettore un punto di vista importante.Un romanzo veritiero, tenero, delicato ed emozionante. Molto bello.




Lisa Genova è nata in Massachusetts, dove vive tuttora con la sua famiglia. Dopo una laurea in neuropsichiatria ad Harvard, ha dedicato la sua vita allo studio di gravi disturbi quali la depressione, il morbo di Parkinson e quello di Alzheimer. Perdersi, il suo primo romanzo è stato un incredibile caso editoriale, premiato da un clamoroso successo internazionale, e presto diventerà un film con Julianne Moore e Kristen Stewart.



Commenti

  1. Ero già emozionata prima di leggerla questa recensione (attesissima), ma ora che sono arrivata a piè di pagina sono praticamente commossa. Ti assicuro, Nunzia, che tutto quello che hai provato arriva anche a noi, eccome se arriva!
    A parte Vanessa Diffenbaugh, Lisa Genova è senza dubbio la mia autrice contemporanea preferita. E' un mistero come la sua prosa così semplice, quasi essenziale a volte, riesca a smuovere il cuore con emozioni così intense. Aprendoci gli occhi su realtà, come l'Alzheimer, come l'autismo, che, ingenuamente, pensiamo di conoscere. E il lettore, nonostante l'accuratezza evidente delle informazioni che trapela tra le pagine, non sente la freddezza di un occhio clinico, ma la sensibilità e la delicatezza di una scrittrice di gran pregio.

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    1. Ciao Rosa, è vero, usa una prosa semplice ma così toccate da mettere i brividi. Hai anche tu descritto bene il suo modo di scrivere, grazie mille per la tue parole, ti abbraccio.
      Nunzia

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  2. L'ho messo in lista dai tempi di Still Alice, che mi aveva demolito.
    Spero di leggerlo, e nel periodo giusto. :)

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    1. E invece quello io ancora non l'ho letto. Adesso non lo perderò sicuramente!

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