Acquanera - Valentina D'Urbano


Buongiorno carissimi,
passata bene la festa dell'Immacolata? Io in famiglia, chiacchiere e golosi profumi natalizi.
Oggi vi parlo di un libro dalle atmosfere cupe, certo, non in tema con questo periodo dell'anno, ma molto molto bello. Potrebbe essere una buona idea regalo.











Titolo: Acquanera
Autore: Valentina D'Urbano
Editore: Longanesi
Pagine: 357
Genere: Romanzo
Prezzo: € 14.90 - € 8.50
Ebook: € 6.99



Non restare a piangere sulla mia tomba.
Non sono lì, non dormo.
Sono mille venti che soffiano.
Sono scintilla diamante sulla neve.
Sono la luce del sole sul grano maturo.
Sono la pioggerellina d'autunno.
Quando ti svegli nella quiete del mattino...
Sono le stelle che brillano la notte.
Non restare a piangere sulla mia tomba.
Non sono lì, non dormo.    (Canto Navajo)


Fortuna torna a Roccachiara dopo una lunga assenza, alza gli occhi verso una finestra illuminata della sua casa, è la cucina, non è mai cambiato nulla da quando la vecchia Clara Castello lasciò quelle quattro mura a sua nonna Elsa. A richiamarla al suo vecchio paese è la notizia del ritrovamento di alcune ossa umane, di donna, potrebbero finalmente spiegare la scomparsa della sua cara, e possiamo dire, unica amica. 
Si chiamava Luce Ranieri ed è scomparsa da Roccachiara il giorno del suo ventunesimo compleanno. I soccorritori la cercarono a lungo, nei boschi, nel lago, ma di lei nessuna traccia. Da quel giorno passarono dieci anni. Per questo è tornata, vuole vedere quelle ossa, vuole salutarla per l'ultima volta, vuole dipanare quella nebbia che riusciva a controllare velando anche gli occhi di sua madre.
Roccachiara è un paesino a precipizio su un lago dalle acque scure. Lì, cresce Elsa, una bambina portata avanti da una stravagante vecchietta di nome Clara, erbe e unguenti il suo lavoro, che  le tramanderà velocemente. La bambina presto si renderà conto di prevedere la morte, basterà sognare quel lago dalle acque torbide, in modo limpido e trasparente. Tutti avrebbero giurato e creduto che per il suo strano carattere non avrebbe mai incontrato un uomo, ma dal suo amore per un giovane pescatore morto tragicamente nascerà una bambina turbolenta come il suo nome.


"Preferivano sposare le altre, serve o contadine, piuttosto che doversi legare per l'eternità a una che poteva avvelenarti da un momento all'altro, una che si diceva sognasse il futuro e riuscisse a sentire il sussurro dei morti".


Onda sarà ingestibile e selvaggia, non solo riuscirà a prevedere la morte ma le anime dei defunti le staranno accanto al punto di non riuscire a farle più distinguere i morti dai vivi, passerà parte della sua vita in una capanna costruita sulla riva del lago e darà alla luce Fortuna. Una figlia non amata, non voluta e non cresciuta, tutto quello che Fortuna avrà attorno a se lo dovrà a sua nonna Elsa. Queste tre generazioni di donne saranno sempre rifiutate dalle persone, timorose e allo stesso tempo devote.
Qualcosa cambia la notte in cui il guardiano del cimitero viene aiutato a morire, grazie al suo testamento cede quella casa dismessa e umida ad una famiglia, che con essa erediterà il lavoro di guardiano del cimitero. A questo punto entra in scena Luce, una bambina così secca e malaticcia, che in mezzo ai morti che trucca prima della sepoltura, si sente grande e indispensabile, che vaga nel cimitero, prediligendo le tombe dei bambini che cura particolarmente e che porta addosso il peso di essere sopravvissuta al fratello.
Due bambine simili, che confrontano il loro dolore per essere in maniera diversa rifiutate dalle proprie madri. Unite dalle rispettive zone d'ombra, ormai fuse tanto da diventare una cosa sola. Solo Luce poteva accettare Fortuna per quello che realmente era, e di conseguenza, solo lei sarebbe stata capace di amarla.


"E anche per stare lontano da mia madre, pensai. Meno la vedrò e più sarà facile dimenticarmene. Per non finire come lei. Per non impazzire in questo posto dimenticato da Dio, in quella casa che sa di umido. Per non consumare il tempo che mi resta rassegnata e impotente come Elsa, l'espressione triste crocifissa sulla faccia e quei suoi giorni appesi, inutili, persi ad aspettare qualcosa che se n'è andato o che forse non c'è mai stato. E anche per non essere come te, Luce. Tu che ti accontenti, che ti fai stare bene il posto in cui ti trovi. Tu che stai con i tuoi morti e solo loro accogli, e solo loro sanno farti compagnia. Tu, con quella tua bellezza che ti porti addosso, sprecata dietro ai cadaveri e dietro a una madre che sbava e non ti riconosce, che non ti ha riconosciuto mai. Ci vado per non sentirmi come voi, per non annegare nelle vostre ombre".


Un romanzo intensamente profondo, dalle atmosfere cupe e perfettamente descrittive. Personaggi che si fanno amare, essenziali nel contesto di Roccachiara, se pur condannate dal loro stesso dono. Insomma, che devo dirvi di più, mi è piaciuto molto, insieme a "Un figlio" uno dei libri più belli letti quest'anno, non vi nascondo che ogni tanto dovevo chiudere il libro e alzare gli occhi per staccarmi da quel mondo, se pur molto coinvolgente, fatto di anime e cimiteri, perchè io di mio coraggiosa non sono. Ma non vi nego che, anche dopo averlo finito, ciò pensato parecchio.
Grazie Valentina per averlo scritto!

Acquanera è come il lago descritto, con le sue acque torbide, ti invita, ti ingloba, ti risucchia, ma in questo caso sarai tu, lettore, a tenerti stretta la sua storia, perchè di certo, è uno di quei romanzi che non si dimenticano facilmente.


Valentina D'Urbano è nata nel 1985 a Roma, dove vive e lavora come illustratrice per l'infanzia. Il suo romanzo d'esordio, Il rumore dei tuoi passi, è uscito nel 2012 presso Longanesi conquistando un pubblico sempre più numeroso e affezionato.



Commenti

  1. Il mio preferito dell'autrice, bellissimo!

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    1. Credo che leggerò anche altro di suo, ma non adesso però! Ciao Mik!

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  2. Anche a me è piaciuto molto, anche se libri di questo tipo li devo dosare perchè è come passare cartavetrata sull'anima.
    Bella recensione.
    un saluto da Lea

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    1. Non nego che come ho detto già, durante la lettura, divevo fare delle pause. Troppo intenso, troppo bello!

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  3. Una delle mie letture migliori. Bello bello bello!
    Baci da Stefi

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  4. Ciao Nunzia!! Anche io ho amato tantissimo questo romanzo, Onda e tutti i personaggi mi sono entrati sottopelle....Emozionante e sublime!

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    1. Ciao, come darti torto. Io ci ho pensato per giorni dopo averlo finito!

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  5. Ciao Nunzia, lo sai che questo è il mio preferito tra i romanzo della D'Urbano? *_* Bellissimo.

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    1. Ciao Lucrezia, finalmente riesco a rispondere al tuo commento. Io ho letto solo questo sai? Ma ne sono rimasta colpita positivamente!!! Troppo realistico!

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