La memoria dei fiori-Rywka Lipszyc

Incipit ad alta voce

Dopo il bellissimo romanzo di Sara Rattaro, "Sulla sedia sbagliata" ho deciso di prendere in mano questo libro, una storia vera in memoria della Shoah. Ne condivido con voi l'incipit:


Nella primavera del 1945 un medico dell'Armata Rossa trovò un diario in mezzo alle macerie dei crematori di Auschwitz-Birkenau. la dottoressa si chiamava Zinaida Berezovskaya. fervente patriota e comunista convinta, aveva lasciato il rporpio paese per combattere la guerra contro gli invasori nazisti, accompagnando le truppe sovietiche ad Auschwitz.
Quando rientrò a Omsk, nella Siberia sudoccidentale, portò il diario con sé e lo conservò fino alla sua morte nel 1983. i suoi effetti personali vennero allora consegnati al figlio, Ghen Shangin-Berezovsky, che viveva a Mosca. Ghen morì prematuramente nel 1992, e tutti i suoi averi andarono alla moglie, Lilavati Ramayya. Fu soltanto nel 1995, durante una visita a casa della madre a Mosca, che la figlia di Ghen e nipote di Zinaida, Anastasia Shangina-Berezovskaya, s'imbattè per la prima volta nel diario. Intuendone subito il grande valore, lo prese e lo portò con sé a San Francisco, dove si era trasferita nel 1991. Negli anni seguenti Anastasia cercò invano un'associazione con cui poter collaborare, un soggetto in grado di riconoscere l'importanza del diario e magari di tradurlo e pubblicarlo. Nel giugno del 2008 scrisse a Leslie Kane, direttrice generale del Centro per l'Olocausto della California del nord. All'epoca ero già archivista e bibliotecaria del centro, e Leslie mi inoltro la sua mail. Nel giro di qualche giorno Anastasia consegnò il diario alla nostra biblioteca.

Sono consapevole del fatto che per me questa non sarà una lettura leggera, forse non lo avrei nemmeno considerato, se non mi fosse stato dato un obiettivo con le caratteristiche di questo libro, per il Lotto Reading Challenge a cui partecipo...Chi di voi lo ha già letto?

Commenti

  1. Non posso aiutarti, non lo conosco proprio! suona un po' "pesantuccio", ma non si puo' mai dire, magari sarò una piacevole sorpresa!

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